Flebologia

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Le Vene

Cosa sono le vene varicose?
Il termine varice significa dilatazione, tortuosità.
La varice è quindi una dilatazione della vena che tende successivamente ad assumere un aspetto tortuoso; molto spesso le varici formano una vera e propria rete, da cui la definizione “varici reticolari”.
Possono essere più o meno visibili in rapporto alla profondità o alla superficialità del loro decorso.

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Cos’è L’insufficienza venosa cronica ?
E’ una malattia più complessa causata dalla contemporanea disfunzione delle vene profonde (interne), di quelle superficiali (esterne) e delle perforanti.
La malattia viene spesso confusa con semplici varici che ne rappresentano in effetti la più frequente manifestazione, ma può in alcuni casi presentarsi senza vene varicose o capillari evidenti.
Essa è comunque in grado di evolversi nel tempo e portare le gambe dei pazienti fino ai gradi estremi della malattia con le ulcere venose croniche ribelli a qualunque trattamento medico e fisico.
Questi pazienti sono comunemente definiti “inguaribili” per la difficoltà di affrontare la diagnosi e cura di casi così complessi. Esistono invece centri specialistici capaci di interpretare e trattare adeguatamente queste malattie e molti pazienti possono essere guariti o restituiti ad una normale qualità di vita.

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Cosa sono i capillari?
Le telangectasie, questo il termine scientifico che identifica i capillari, sono venule sottili rosse o bluastre situate nello spessore della pelle.
Questo problema riguarda quasi esclusivamente il sesso femminile; in circa il 40% dei casi sono localizzati alle cosce; solo in pochi casi possono
dare bruciore e prurito, soprattutto nel periodo premestruale.

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Come si curano?

Le Metodiche Innovative per il Trattamento delle malattie Venose sono :

  • La Scleroterapia
  • La Sclero-Mousse
  • La Fleboterapia Rigenerativa –TRAP

Scleroterapia classica

La scleroterapia consiste nell’iniettare nelle vene malate sostanze cicatrizzanti e subito comprimere le vene con bendaggi elastici per favorire l’immediata cicatrizzazione delle pareti venose evitando la formazione dei trombi e quindi accelerando sostanzialmente il processo di guarigione. E’ questa una tecnica efficacissima nei soggetti idonei

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Le prime sedute servono allo specialista per valutare la risposta soggettiva del paziente; ogni situazione è diversa e la risposta individuale può variare, pertanto è opportuno che i dosaggi dello sclerosante siano progressivamente crescenti.
Raramente è possibile l’insorgenza di reazioni allergiche.
Dopo la scleroterapia vengono applicate delle creme lenitive e, se si trattano dei vasi di calibro maggiore, sarà necessario applicare un bendaggio; altrimenti può essere sufficiente una calza elastica leggera. Anche nel caso delle telangectasie è stato dimostrato che la compressione ha effetti significativi sui risultati.
Si possono riprendere immediatamente tutte le attività.
Si può avvertire, talvolta, un po’ di dolore per qualche giorno, se si forma un piccolo coagulo nel vaso trattato; ma in poco tempo il coagulo viene riassorbito fino alla chiusura della vena e il dolore scompare.
Talvolta dopo la sclerosi rimane un alone bruno: è il risultato della stasi venosa che ha fatto depositare emosiderina nella pelle; chiuso il vaso, l’alone è più evidente, ma è possibile accelerarne la scomparsa con farmaci specifici.

La Sclero-Muosse ( Schiuma)

Da qualche anno è stata messa a punto una nuova tecnica di scleroterapia mediante la cosiddetta “mousse”. Questo nuovo metodo è indicato per vene di dimensioni maggiori. La schiuma o “ mousse “ ha la consistenza di un crema da barba e viene prodotta con lo stesso liquido che veniva usato in precedenza. In tal modo il trattamento, pur utilizzando dosaggi ridotti, risulta essere molto più efficace. Infatti la schiuma, iniettata nella varice, sposta il sangue presente nella vena permettendo così all’agente sclerosante di essere a diretto contatto con la parete della vena per un periodo prolungato di tempo senza alcun effetto di diluizione. Questo aumenta di molto l’efficacia terapeutica.

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Fleboterapia Rigenerativa Tridimensionale – TRAP

La Fleboterapia Rigenerativa Tridimensionale “Regenerative Ambulatory Phlebotherapy” è una metodica risolutiva e permanente per trattare le ectasie (dilatazioni) dei vasi venosi degli arti inferiori.
Capillari, teleangectasie, vene reticolari e tronculari ectasici riprendono tono e funzione.
A differenza delle classiche scleroterapie, con la T.R.A.P. non chiudiamo i vasi, ma riduciamo il loro calibro, rendendoli più forti e funzionali.
Le patologie del circolo venoso colpiscono il 50% della popolazione femminile durante la pre-menopausa e la menopausa. L’ereditarietà e lo stile di vita influiscono sulla comparsa anticipata di questi inestetismi, spesso accompagnati dal fastidioso sintomo “gambe pesanti”, da edema malleolare (alle caviglie) e dalla facile stancabilità degli arti inferiori.
il primo passo della fleboterapia rigenerativa tridimensionale-TRAP , consiste nella localizzazione del distretto venoso non visibile ad occhio nudo, che verrà intercettato con una luce a fibre ottiche –Transilluminazione che è in grado di mettere a fuoco le vene ipodermiche ad una certa profondità.

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Con questa metodica avremo il definitivo miglioramento estetico ed una ripresa della funzione valvolare con la scomparsa del sintomo “gambe pesanti”.

Le Calze Elastiche ed Bendaggio durante la TRAP

La rigenerazione del circolo perforante è aiutata dalle calze elastiche e dal bendaggio con bende autoadesive (senza collante). Le calze dovranno essere indossate durante la fleboterapia rigenerativa e, per alcune settimane dopo, la fine del trattamento. Il bendaggio deve essere tenuto per 2- 6 giorni in relazione alla gravità della patologia.

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